La Corte di Cassazione (sent. 16401/2014) riconosce il diritto al risarcimento del danno non patrimoniale in capo alla paziente che, sottoposta ad accertamenti sanitari, per errata diagnosi del ginecologo, scopre di essere in stato interessante quando ormai è già decorso il termine utile entro il quale è possibile esercitare il diritto di poter decidere se interrompere o meno la gravidanza.
(In Italia, l’aborto, per volontà della paziente, previsto dalla legge n. 194/78, è consentito entro e non oltre i primi 90 giorni di gestazione).
Giuliano Adamo
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