Vodafone passa alla fatturazione a 30 giorni con un aumento del 8,6%
Le compagnie telefoniche tra cui Fastweb, Tim e Vodafone hanno deciso, di ritornare al vecchio metodo di fatturazione, ovvero alla cosiddetta fatturazione a 30 giorni, sia per quanto riguarda la rete fissa sia per quella mobile.
A quanto pare tale decisione è il frutto della forte campagna messa in atto dall’AGCOM (ovvero l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) che ha diffidato le compagnie telefoniche minacciandole di gravi sanzioni; sulla problematica è intervenuto anche il Governo che ha approvato la legge 172/17 che impone alle compagnie di tornare alle 12 mensilità annue.
Cosa prevedeva la fatturazione di 28 giorni?
Con il passaggio unilaterale della fatturazione dai 30 ai 28 giorni era previsto un aumento della mensilità, ovvero il consumatore era costretto a pagare una mensilità in più rispetto al solito.
Cosa cambia invece con il ritorno alla fatturazione a 30 giorni?
Ebbene nulla. Una vera e propria truffa.
Infatti, numerose sono state la segnalazioni degli utenti/ consumatori riguardo la problematica della fatturazione a 28 giorni; d’altro canto la Vodafone sta comunicando la cosa ai suoi clienti tramite SMS e tramite un comunicato sul sito.
Ecco il messaggio riportato dalla predetta Vodafone:
«Ai sensi della Legge 172/2017 per i servizi di comunicazione elettronica e reti televisive, dal 25 marzo 2018, i servizi e le eventuali promozioni attive sul tuo numero subiranno una modifica delle condizioni contrattuali e si rinnoveranno mensilmente anziché ogni 4 settimane.
La spesa complessiva annuale non cambia.
Il numero dei rinnovi mensili della tua offerta si riduce da 13 a 12 e di conseguenza l’importo di ciascun rinnovo aumenterà dell’8,6%. Per avere maggiori informazioni puoi contattare il 42590.
Tutti i clienti interessati da modifiche di costo di rinnovo riceveranno un SMS informativo e potranno recedere dai servizi Vodafone o passare ad altro operatore senza penali entro 30 giorni dalla ricezione dell’SMS, specificando come causale del recesso “modifica delle condizioni contrattuali”».
Si tratta solo ed esclusivamente di un inganno, dal momento che ritornando alla fatturazione dei 30 giorni, ci sarà un aumento dell’8,6%; ciò indicherebbe che la tariffa resta invariata e il consumatore andrebbe a pagare sempre la stessa somma.
Ciò significa che i consumatori pagheranno sempre la stessa cifra, poiché il costo annuale (12 mesi) delle offerte sarà il medesimo; un vero e proprio inganno per i consumatori/utenti che si troveranno sì, a pagare un rinnovo in meno ma ogni rinnovo avrà un costo maggiore dell’8,6%, per cui, come specifica Vodafone, “La spesa complessiva annuale non cambia“.
Nello specifico si tratterebbe di una vera e propria presa in giro da parte della compagnia Vodafone, dal momento che si è adeguata alla fatturazione e alle nuove regole, ma ha deciso di aumentare il costo di rinnovo delle offerte in modo da incassare, alla fine, sempre la stessa cifra da ogni cliente.
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