Gli acquisti on-line, ormai, sono una realtà consolidata, è inutile negarlo.
Sempre più utenti anche in Italia, oggi, a differenza che in passato, preferiscono rivolgersi al settore commerciale digitale per procedere all’acquisto di beni (e, in taluni casi, di servizi), anche in considerazione della convenienza economica dell’operazione e della velocità delle spedizioni (queste ultime, molte volte, anche gratuite).
Dal canto loro, le aziende italiane ed i fornitori di beni e servizi in generale tendono sempre più ad inserire le proprie offerte sul mercato elettronico, anche al fine di ridurre i costi ed aumentare la competitività delle proprie organizzazioni, rivolgendosi, al contempo, ad una platea più ampia (circostanza, questa, favorita dall’assenza di limiti ‘fisici’ all’esercizio dell’attività commerciale).
Ma non finisce qui.
L’utilizzo sempre più diffuso e frequente degli smartphone e dei dispositivi mobili complessivamente intesi favorisce indubbiamente gli scambi online: si compra con un click, in mobilità, ovunque.
Basta che si accenda un bisogno e – tac! – l’acquisto è effettuato, in un attimo, con consegna in 24 ore, o forse anche meno.
Senza contare che la tecnologia favorisce anche un’esperienza di acquisto più consapevole, con conseguenze favorevoli per gli acquirenti.
Internet, difatti, è una fonte di informazioni praticamente infinita. Al potenziale compratore basta effettuare una semplice ricerca online, districandosi tra i numerosi siti di recensioni di utenti reali, pagine facebook e comparatori di prezzi, per inserire nel carrello il prodotto che, oltre a presentare il miglior prezzo, risulti anche affidabile e rispondente alle aspettative.
Tutto questo, aggiunto alla possibilità di fruire di offerte eccezionali, seppur temporalmente limitate, e di poter acquistare anche da venditori esteri, rende l’e-commerce il canale preferito dal consumatore medio per lo shopping.
Ma non è tutto oro ciò che luccica. Sì, perché le insidie si nascondono soprattutto online, laddove l’anonimato è la regola e l’assenza di relazioni umane può determinare spiacevoli sorprese a chi crede di effettuare acquisti in sicurezza.
Dietro tutti i vantaggi appena descritti, però, si nascondono anche innumerevoli insidie; circostanza, questa, testimoniata dalle sempre più frequenti notizie di truffe online.
In verità, si può ben dire che il web rappresenta il terreno più fertile per i truffatori che, sfruttando l’ingenuità e l’impreparazione degli utenti, si servono di tecniche assai oscure per sottrarre denaro o rifilare prodotti in realtà inesistenti, spesso facendo leva su prezzi assai convenienti.
È opportuno, allora, prestare particolare attenzione prima di effettuare un acquisto, accertandosi preliminarmente che il portale che fornisce il prodotto o il servizio sia effettivamente sicuro.
Ma come difendersi dalle truffe online?
Si elencano, di seguito, alcuni suggerimenti utili per evitare (o quantomeno ridurre il rischio di) truffe online e su come proteggersi e comprare in totale tranquillità.
Anzitutto si raccomanda di preferire siti ufficiali e notoriamente affidabili, evitando di acquistare da quei portali che già nella prima fase di “atterraggio” non lasciano trasparire fiducia (ci si può basare, per effettuare questa prima valutazione, all’esperienza ed al buon senso).
Ci si riferisce, in particolare, agli elementi che di frequente sono rinvenibili nei tradizionali portali di vendita online, quali l’indicazione della partita iva ed in generale dei dati di contatto del venditore, l’applicazione di prezzi non anomali (offerte troppo convenienti potrebbero, infatti, costituire un alert), nonché la presenza di una pagina social network attiva e popolata di recensioni e/o richieste degli utenti.
Ad ogni modo, trattandosi di un approccio valutativo tutt’altro che oggettivo, il criterio appena esposto non è di per se’ assolutamente sufficiente a fondare un giudizio di affidabilità del fornitore; pertanto lo stesso, misto agli altri criteri di seguito esposti, può esser considerato un semplice indizio.
Può essere utile, inoltre, prima di procedere all’acquisto, effettuare una semplice ricerca sul nostro motore di ricerca preferito per individuare eventuali commenti e feedback di utenti truffati o semplicemente non soddisfatti dal servizio offerto. Gli utenti, infatti, tendono a condividere le proprie esperienze ed informazioni su internet, specie se negative; ed è pertanto possibile che qualcun altro sia stato – suo malgrado – vittima di una truffa proprio in occasione di una transazione su di un sito poco affidabile. Sito che potrebbe esser proprio quello presso il quale si sta per procedere all’acquisto.
È poi importante verificare che il portale web presso il quale si desidera acquistare sia dotato del protocollo https (requisito attestato dalla presenza di lucchetto chiuso nella barra degli indirizzi), che garantisce che il collegamento tra il tuo computer ed il sito è protetto e sicuro. Si consideri che la presenza di questo protocollo equivale ad una sorta di certificazione di qualità del sito, oltre a garantire che i dati dell’utente non vengano tracciati in occasione della navigazione sul portale.
Anche la scelta della modalità di pagamento è un fattore determinante per non incappare in tentativi di truffa.
È sconsigliato l’uso di carte di credito o bancomat agganciati al conto corrente, i cui dati, nelle mani sbagliate, consentirebbero un facile prosciugamento delle risorse disponibili.
Meglio utilizzare carte prepagate recanti un importo appena necessario all’acquisto: in tal modo, difatti, anche se vi fosse un tentativo di clonazione, si rischierebbe di perdere solo l’importo ricaricato.
Si consideri, in ogni caso, che per completare una transazione d’acquisto sono indispensabili pochi dati come numero di carta, data di scadenza della carta e indirizzo per la spedizione della merce, per cui se un venditore richiede ulteriori dati probabilmente sta tentando di assumere informazioni personali che è preferibile non divulgare.
Sono preferibili, inoltre, i seguenti modi di pagamento:
- il bonifico bancario: strumento di pagamento per eccellenza, consente la tracciabilità del versamento ed ha valore sia in sede fiscale che legale;
- pagamento in contrassegno: con tale metodo il pagamento del dovuto avviene solo in occasione della consegna dell’ordine da parte del corriere (si consideri, però, che la scelta di tale modalità di pagamento comporta di solito l’applicazione di un costo aggiuntivo, seppur non eccessivo);
- pagamento con Paypal: le operazioni gestite tramite Paypal si concretizzono tramite l’aggancio a tale sistema di carte di credito e/o ricaricabili, ma con una speciale garanzia. I dati finanziari, infatti, vengono forniti solo a PayPal, che si pone come semplice intermediario tra compratore ed il venditore e gestore di un conto virtuale, con la possibilità, in caso di mancata ricezione dell’ordine o altri disguidi, di richiedere (motivando ovviamente) l’annullamento della transazione ed il rimborso del prezzo pagato tramite il riaccredito della somma (provvisoriamente) corrisposta.
Si badi: il rimborso può essere richiesto per mancata ricezione della merce ordinata o in caso di merce notevolmente diversa da quella richiesta, previa apertura di una contestazione entro 180 giorni dalla data in cui è avvenuto il pagamento. Il rimborso non può essere, tuttavia, richiesto se il pagamento è relativo ad immobili, aziende, veicoli, macchinari industriali, apparecchiature per ufficio ed oggetti vietati secondo le regole di utilizzo di PayPal.
Infine, si consiglia di non fidarsi degli sms o della email che invitano a cliccare un link e ad inserire i propri dati di accesso ad un conto corrente. Il rischio, difatti, è che il link rimandi ad un sito fake, graficamente simile cioè a quello istituzionale, e che si intenda indurre il malcapitato ad inserire i propri dati di accesso (user e password) al solo scopo di prosciugargli il conto o per altri fini illeciti (si tratta della nota pratica del phishing).