Casi di malasanità, una storia senza fine
L’Associazione Consumatori SosUtentiConsumatori è fin dall’inizio della sua esistenza impegnata nel campo della tutela dei diritti dei soggetti vittime di errore sanitario ed è in grado di fornire a questi ultimi, tramite il proprio network specializzato, adeguata assistenza e consulenza gratuita per l’ottenimento di un giusto risarcimento del danno da malasanità patito. Puoi rivolgerti all’Associazione contattando il numero verde 800 177 569, oppure compilando il modulo contatti presente nella sezione contattaci. RICHIEDI ASSISTENZA GRATUITA |
Il tema è stato già affrontato dall’Associazione in più occasioni. Eppure è sempre opportuno parlarne, data la rilevanza, anche e soprattutto mediatica, della questione errori sanitari.
Pare che i pazienti siano sempre più vittima di queste spiacevoli circostanze (si pensi al caso del pacemaker), ormai all’ordine del giorno, continue, eterne.
I dati, del resto, parlano chiaro: sono decine di migliaia ogni anno i casi di malasanità, ed altrettanti quasi i pazienti che ne patiscono le conseguenze. Conseguenze che possono arrivare, nei casi più particolari, addirittura alla morte o, più spesso, a lesioni di carattere temporaneo o permanente.
Nessun reparto medico si salva: tutti – chi più, chi meno – sono coinvolti nella “produzione”, volontaria o involontaria, di danni medici; per negligenza o per incompetenza, chissà.
Una storia infinita, insomma.
I veri danni da errore medico
Ma i danni da errore sanitario non sono soltanto fisici, non riguardano unicamente la sfera della integrità del soggetto sfortunatamente colpito.
Gli errori sanitari sono anche altro.
A partire da un errore diagnostico o da un errore chirurgico, ad esempio, si sviluppa il classico ed infinito iter burocratico tutto italiano: anni ed anni di inchieste, di procedimenti giudiziari, penali e civili, di costose costituzioni in giudizio, di produzione di incartamenti volti ad accertare la verità e le responsabilità per quanto occorso.
Un vortice irrefrenabile di atti che puntano alla tutela dei diritti del malato e, al contempo, alle garanzie sostanziali di cui anche il medico e la struttura sanitaria devono necessariamente godere. Perché ad esser parte lesa potrebbe non solo essere il paziente, ma anche il medico, troppe volte sottoposto a lunghe torture giudiziarie, per presunto errore medico, da innocente.
Ne deriva un sistema perverso costruito talvolta su escamotage, volti ad evitare di incorrere in responsabilità, che si concretizza nella cd. medicina difensiva. Si tratta di quella pratica consistente nella prescrizione di esami che in situazioni “ordinarie” non verrebbero affatto prescritte. Pratica evidentemente volta a tutelare non solo la salute del paziente, ma anche (e soprattutto) la posizione del medico contro accuse di omissioni di attività doverose.
Lo scenario è più che scontato: un sistema sanitario pesante, costoso ed inefficiente. Ma questa è un’altra storia.
Errore medico, come comportarsi
Non si può ignorare che, in alcuni casi, l’errore medico costituisce, per chi lo subisce e per i suoi familiari, un vero e proprio dramma. Né può ignorarsi che il contesto sfavorevole in cui bisogna agire renda le persone coinvolte confuse, smarrite, incapaci di affrontare con la giusta lucidità e la sufficiente determinazione un momento assai complicato come quello che si è costretti a vivere.
Quindi, pur rischiando di scadere nella retorica, il primo consiglio che si può dare è semplice, quasi scontato: è necessario mantenere la calma e restare vigili, evitando che rabbia e dolore prendano il sopravvento.
Bisogna esser consapevoli del fatto che l’accertamento di un danno da responsabilità medica fa parte di un percorso lungo e complesso e che, oltre all’accertamento del danno biologico causato al paziente, è talvolta necessario agire nelle opportune sedi, anche giudiziarie, per l’accertamento delle responsabilità del personale medico coinvolto nell’intervento foriero di danni.
Per tali ragioni è essenziale rivolgersi ad un professionista esperto che guidi il paziente vittima ed i suoi familiari lungo il percorso che porta al risarcimento del danno ed all’accertamento delle responsabilità della struttura ospedaliera e del medico, inoltrando preliminarmente una denuncia per malasanità. Inopportuno (meglio: sconsigliatissimo) fare di testa propria, pertanto.
Quindi, fermo restando la necessità di rivolgersi ad un professionista esperto in responsabilità medica, si vogliono qui fornire alcuni (e sommari) consigli utili ad affrontare la situazione nel miglior modo possibile, per evitare errori che potrebbero risultare poi, soprattutto a fini risarcitori, “fatali”. Senza pretesa alcuna di esaustività, è inteso.
- Anzitutto, si consiglia, nella fase preliminare all’intervento, di chiedere dettagli sulle modalità concrete della terapia o della cura, esponendo nel modo più chiaro possibile la propria situazione di salute, di modo che nulla sia lasciato al caso e che la terapia individuata sia effettivamente utile.
- Prima della sottoscrizione del modulo sul consenso informato, leggerlo con attenzione e porre al personale sanitario competente tutti i dubbi – anche quelli che si ritiene siano stupidi – che in relazione ad esso dovessero emergere, specie quelli relativi alla pericolosità o invasività delle terapie in esso prescritte.
- Concluso l’intervento o in caso dovessero insorgere complicazioni nel prosieguo, chiedere copia autentica della propria cartella clinica alla struttura presso la quale lo stesso è stato eseguito e sottoporla immediatamente all’attenzione di un perito medico-legale per le valutazioni del caso, per il tramite di un consulente legale esperto in malasanità.
Per sapere cos’è esattamente il consenso informato clicca qui. Per ora, basti ricordare che tramite il cosiddetto il consenso informato si autorizza il personale medico ad applicare determinate cure o terapie, sottoscrivendo un modulo che contempla, oltre alla tipologia di intervento cui ci si dovrà sottoporre, anche i rischi e le controindicazioni che da esso potrebbero derivare. |
- Ottenuta la perizia, sarà compito del professionista inoltrare una richiesta di risarcimento danni malasanità ai soggetti presunti responsabili ed alla compagnia assicuratrice responsabile civilmente.
- Segue, di solito e nella maggior parte dei casi, una complessa trattativa tra consulente legale dell vittima dell’errore medico con la compagnia assicuratrice. In caso di esito positivo della trattativa (che verte principalmente sulla quantificazione del danno biologico), la controversia si risolverà bonariamente e senza necessità di avviare un processo civile.
- In caso di esito negativo della negoziazione, invece, sarà necessario incardinare un procedimento giudiziario dinanzi al Tribunale Civile per ottenere una sentenza di condanna al risarcimento dei danni da malasanità nei confronti dei responsabili e/o dalla compagnia assicurativa di questi ultimi.
Per approfondimenti: “Risarcimento Danno da Responsabilità Medica: la Guida Definitiva“
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